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Via del Fosso di Dragoncello 168 - 172
00124 Roma
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ECOMUSEO DEL LITORALE ROMANO

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PERCORSI SUL TERRITORIO

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X Municipio di Roma Capitale

Percorsi tra 

i beni storico -

ambientali del

X Municipio di Roma Capitale

2. Area Archeologica di Ficana

 

 

1. Casale di Malafede

3. Casale di Dragoncello

 

 

 

4. Ville rustiche​​

 

 

 

Il casale, è una costruzione secentesca. Mostra ancora il disegno di una antica fattoria (le cui strutture sono medievali : sec VIII-X). Adornato dai Duchi Lante, che l’avevano acquistato nel 1542 da Bertoldo Orsini, conuna Chiesa dedicata alla Madonna del Carmine. I Lante ne furono proprietari fino al 1817, quando lo vendettero al Duca di Piombino. Alla fine del 1800 fu acquistato dalla famiglia Massimo​

Inizialmente l'abitato di Ficana era organizzato, nel X-IX secolo, nella forma di un semplice villaggio costituito da capanne, ricoveri per il bestiame e da magazzini. In seguito con la costruzione delle prime case, edificate a partire dalla fine del VIII sec. a.C, cominciò assumere la connotazione di una vera e propria città.​ Fu conquistata da Anco Marcio.

Al termine della via di Dragoncello sull’altura omonima si ritrovano alcune costruzioni edificate in tempi diversi. Sulla destra un casale piuttosto alto,e sulla sinistra una casale più basso, la torre di vedetta e un casale sull’estremità del poggio verso il fiume che reca la data del 1794.​

Nell’area si ritrovano: una grande villa rustica (I sec. a.C.); resti di un recinto per animali; villa rustica (I sec. a.C.); condotta d’acqua in tubi fittili; fattoria d’epoca repubblicana (IV-II sec. a.C.); villa con cortile centrale e mosaici a disegno geometrico e figurato; altra fattoria d’età repubblicana; resti di edificio sulla sponda del fiume.​

6. Casalone del Sale di Ostia Antica

 

 

5. Casa delle Saline di Ostia Antica

7. Castello di Giulio II

 

 

 

8.Ostia Scavi

 

 

Il fabbricato a due piani si trova in testa all’area delle saline di Ostia Antica dalla parte della via ostiense. Mantiene tutt’oggi la struttura originaria pur nel mutato uso. Rappresenta l’unico resto consistente dell’attività salinatoria di Ostia, dato che tutta l’area delle saline, a partire dal secondo dopoguerra, è stata oggetto dell’impianto di una borgata abusiva.​

Edificio a tre piani situato ad Ostia Antica in prossimità dell’antico corso fluviale, successivamente deviato. Poggiato su resti romani, ristrutturato in tempi diversi, ha avuto finalità di magazzino delle vicine saline. Successivamente è stato utilizzato per uso di abitazione per i dipendenti della Soprintendenza Archeologica di Ostia e altri usi (condotta medica).​

Situata all’interno del Borgo detto di Giulio II, rappresenta il primo esempio di bastione nell’architettura militare del Rinascimento Italiano. Il suo impianto triangolare è racchiuso da un baluardo romboidale, comprensivo di tre torri circolari, la più alta delle quali – il Mastio – è preesistente alla costruzionedel castello: fu infatti voluta da Martino V (1417-1431) nel 1420, per la difesa del corso del Tevere. Il progetto della Rocca è attribuito a Baccio Pontelli.​

Le fonti romane ci parlano di una fondazione di Ostia da parte del re Anco Marcio (VII sec.), ma di essa nulla ci è pervenuto. L’insediamento a noi noto viene fondato da Roma nel IV sec. a.C., con funzione di colonia militare per il controllo della costa e porto fluviale, dal quale, a partire dal II sec. a.C., dipende l’approvvigionamento granario dell’Urbe. Dalla metà circa del I sec. a.C., divenuta "colonia romana" a pieno titolo e pertanto dotata di magistrati propri, Ostia comincia a conoscere un ingente sviluppo economico e demografico, attraendo un intraprendente ceto medio, dedito ad attività commerciali e produttive (soprattutto liberti).​

10. Torre Boacciana

 

 

9. Capo due Rami

11. Ex Meccanica Romana

 

 

12. Tor San Michele

 

 

 

Capo due rami è l’area nella quale i due bracci del fiume Tevere, la Fiumara e il Canale di Fiumicino, si dividono formando l’Isola Sacra. La continua evoluzione del delta tiberino ha modificato profondamente nel tempo la foce fluviale. Il Capo due rami è la testimonianza dell’ultima evoluzione di un processo avviatosi migliaia di anni fa, al termine dell’ultima deglaciazione.​

La parte superiore della Torre risale all’epoca medioevale, ma ricerche archeologiche attribuiscono il suo impianto al basamento dell’antico faro diOstia, dell’epoca Traianea (98-117 d.C.). La funzione di Tor Boacciana nei secoli VIII e IX fu di prima difesa dalle scorrerie saracene e in generale di avvistamento e controllo. Nel 1420 beneficiò delle opere di ristrutturazione indette da papa Martino V; in seguito all’alluvione del 1557, con lo spostamento del corso del fiume, divenne la sede della dogana pontificia, funzione che nel 1568 passò alla nuova Torre di San Michele (ubicata più

a valle).

Progettato dall’architetto Pietro Barbieri e costruita dal 1927 al 1929, la STIMA fu impiantata da Alessandro Perrone (Ansaldo) per la costruzione di macchine agricole destinate in particolare alle zone interessate dalle nuove bonifiche agrarie volute dal fascismo. Dal 1940 divenne proprietà della Breda che ne mutò la produzione destinandola alla meccanica pesante. Dal 1960 fu acquistata dal suo direttore Camillo Barluzzi che la tenne in vita fino al 1980, quando cessò completamente l’attività.

Tor S.Michele, il maschio dell’idroscalo, faceva parte del sistema difensivo litoraneo realizzato da Pio IV (papa dal 1559 al 1565) e Pio V (dal 1566 al 1572) per garantire lasicurezza della navigazione. La Torre progettata da Michelangelo, venne terminata durante il pontificato di Pio V sotto la direzione di Giovanni Lippi che sostitui' Michelangelo dopo la sua morte. A partire dal 1568 sostituì la Torre Boacciana nella funzione di dogana e riscossione delle gabelle. Utilizzata anche come faro, durante la seconda guerra mondiale venne occupata prima dai tedeschi e poi dagli americani.

14. Architetture d'autore di Ostia Lido

 

 

13. Foce del Tevere

15. Impianto Idrovoro di Ostia Antica

 

 

 

Ecomuseo del Litorale Romano 
Polo Ostiense

 

 

Il delta tiberino è oggi composto dalle foci di Fiumara e del canale di Fiumicino. Quest’ultima è una elaborazione umana sulle orme di un antico braccio naturale del fiume.
Alla foce di Fiumara, a poca distanza dall’immissione del fiume nel mare, l’unica isola fluviale della zona, l’isola di S.Andrea (o isolotto), una volta costituita da due fasce di terra successivamente unitesi in un sola.

Nel centro di Ostia Lido, tra i primi del Novecento e gli anni Trenta, furono realizzate opere architettoniche sia pubbliche che private progettate dai principali architetti e ingegneri del periodo. Tra questi spiccano i villini degli arch. Adalberto Libera e  Luigi Moretti; gli stabilimenti Balneari dell'ing. Luigi Nervi e Virgilio Vallot; il palazzo del municipio opera di  Vincenzo Fasolo.

L’impianto Idrovoro è stato originariamente costruito dai bonificatori romagnoli giunti ad Ostia nel 1884. Le macchine attualmente visibili sono quelle funzionanti ad energia elettrica, che hanno sostituito le più antiche, alimentate a carbone. L’impianto costituisce il punto in cui confluiscono le acque medie e basse del territorio meridionale del delta tiberino, per essere sollevate e sospinte verso il mare. Nel 1944, le pompe idrovore subirono il sabotaggio tedesco. Ora sono in disuso e visitabili.

Fondato dalla Cooperativa Ricerca sul Territorio nei casali dell’Impianto Idrovoro di Ostia Antica, sulla base delle ricerche compiute a partire dal 1978. I risultati degli studi hanno consentito la costituzione di quattro archivi documentali su storia e ambiente del LitoraleRomano e successivamente la progettazione e la realizzazione dell’Ecomuseo, che risulta essere l’unico museo storico antropologico del delta tiberino.

18. Villa di Plinio e Via Severiana

 

17. Castel Fusano, Pineta e Castello Chigi

19. Castel Porziano

 

 

 

20. Tor Paterno

 

 

La via Severiana fu costruita nel 198 d.C. da Settimio Severo, ultima delle grandi strade imperiali, per congiungere Porto (Portus Ostiensis Augusti) a Terracina, lungo un percorso costiero che probabilmente seguiva il tracciato di una precedente pista sterrata. Dopo aver attraversato Ostia, lo Stagno di Ostia, il Vicus Augustanus, Laurentum, la strada toccava Lavinium, Antium e Astura.

Concepita per scopi commerciali e per il trasporto della calce dei Monti Lepini, la Severiana entrava ad Ostia da Sud passando dinanzi alla sinagoga del I secolo e proseguiva poi, attraverso l'Isola Sacra e il "pons Matidiae", sino a Porto.

La Tenuta di Castelporziano racchiude parte di un vasto territorio in antico conosciuto come Laurentino, dalla città di Lavinio - Laurento, legata alle vicende leggendarie dello sbarco di Enea nel Lazio ed è compreso tra le propaggini dei Colli Albani, la pianura del delta Tiberino ed il mare.

E’ attraversata della via Severiana, lungo la quale sono ancora visibili, tra la fitta vegetazione, resti di ville romane extraurbane tra cui la villa di Plinio il Giovane. Sempre lungo la Severiana erano il Vicus Augustanus, piccolo borgo sorto in età augustea e la villa imperiale di Tor Paterno.

l parco di Castel Fusano, ampio circa 1.100 ettari si trova a 5 km a sud est della foce del Tevere. La macchia bassa è costituita da arbusti che anticipano il bosco originariamente di leccio. Oggi è però dominante il pino domestico, a causa del suo impianto artificiale avvenutoa partire dal 1700. Lo strato arbustivo alto è rappresentato da corbezzolo, erica, lentisco, ginepro e fillirea. Il sottobosco e caratterizzato da pungitopo, ciclamino, e cisto.

Il fortilizio di Tor Paterno fu eretto nel XI secolo sui resti dell’ antica villa imperiale di Augusto, con lo scopo di difendere i centri abitati di Castelporziano e Pratica di Mare. Gravemente danneggiata dai numerosi assalti subiti nel tempo, la torre crollò definitivamente nel 1812 durante le guerre napoleoniche, fatta saltare in aria da un reparto di marinai inglesi.

A sud est di Tor Paterno è stato ritrovato un vasto complesso edilizio composto da due nuclei abitativi.

21. Vicus Augustanus

Appoggio delle ville residenziali costruite lungo la via Severiana, il Vicus Augustanus doveva essere composto da un foro, un tempio, una curia, e un edificio identificabile come la schola di un collegio di saltuarii.
Le sue funzioni erano di tipo amministrativo.

crt percorsi per fiumicino

Comune di Fiumicino

Percorsi tra 

i beni storico -

ambientali del

Comune di 

Fiumucino

2. Basilica S.Ippolito

 

 

1. Necropoli Isola Scara

3. Torre Nicolina

 

 

 

4. Villa Guglielmi​​

 

 

 

L’area della Necropoli di Porto, attualmente composta di oltre 200 edifici funerari, costituiva il limite meridionale di un grande sepolcreto formatosi sull’isola tra il Tevere e la Fossa Traiana (canale di Fiumicino). Tale necropoli si sviluppò ai lati della via Flavia tra la fine del I e il IV secolo d.C. con il progressivo addensarsi delle sepolture ai lati della strada, fino a occupare tutti gli spazi disponibili.

Esempio di edificio ecclesiastico delle origini del cristianesimo (fine del IV e inizi del V secolo.), la Basilica, dedicata al martire portuense Ippolito, sorge su di un complesso termale d’età romana di cui restano degli ambienti e in particolare alcune cisterne per l’acqua. L’edificio, a tre navate con abside, conserva tracce della Cattedra episcopale e del Battistero costruito in una fase successiva. Utilizzata durante tutto il periodo medioevale, venne abbandonata nel XV secolo in seguito allo spopolamento della diocesi.

La Torre Niccolina fu fatta costruire da Papa Niccolò V, nel 1450 a difesa del fiume Tevere.
Nel 1567, fu fatta restaurare, da Papa Pio V. Secondo il periodo storico, fu chiamata in vari modi, prima Torraccia dello sbirro e dopo a causa del suo abbandono, Torre Diruta.

Villa Guglielmi è una villa di campagna fatta erigere nel 1765 dal Cardinale Ruffo. Nell’Ottocento vi soggiornarono il papa Gregorio XVI ed il musicista Claude Debussy. Nel 1884 vi trovarono provvisoriamente alloggio i primi braccianti romagnoli giunti per bonificare e colonizzare il territorio del Litorale. La villa è circondata da un parco di 10 ettari, ed è vicina alla chiesa del Crocifisso edificata tra il 1780 ed il 1787 dal Card. Ruffo.

6. Porto di Claudio

 

 

7. Porto di Traiano

 

 

 

5. Fiumicino - Borgo Valadier

8.Episcopio di Porto

 

 

Il Borgo di Fiumicino fu costriuto tra il 1823 e il 1828, sotto papa Leone XIII e per particolare interessamento del Cardinale Belisario Cristaldi.  L'incarico di creare un autentico centro urbano, adeguato alle necessità della popolazione, fu affidato ad uno dei maggiori architetti dell'epoca, Giuseppe Valadier, il cui progetto autografo si trova tuttora presso la sede dell'accademia di San Luca a Roma.

Realizzato tra il 100 e il 112 d.C. aggiunse al porto di Caludio un bacino esagonale di 33 ettari, grandiosa opera ingegneristica che moltiplicava i punti d’attracco per le navi. Inoltre Traiano fece scavare vari canali tra i quali la Fossa Traiana, l’odierno canale di Fiumicino; queste vie d’acqua consentivano lo sfogo delle piene verso il mare, liberando Roma dal flagello delle inondazioni.

In breve tempo lo scalo superò per importanza Pozzuoli, anche grazie al collegamento diretto con Roma assicurato dalla via Portuense. 

Costruito nel 42 d.C. per volontà dell'imperatore Claudio era formato da un vasto bacino di circa 150 ettari, con due moli ricurvi e alcune banchine di attracco; il tutto era dominato da un grande faro a più piani, simile al celebre Faro di Alessandria. Il faro ostiense sorgeva probabilmente su un’isola artificiale che divideva l’accesso al porto in due bocche, la settentrionale e la meridionale. Terminato nel 64 d.C. sotto Nerone, il nuovo porto si affiancava a quello fluviale di Ostia e a quello marittimo di Pozzuoli, che dal II secolo a.C. avevano garantito l’approvvigionamento della città di Roma.

Borgo medievale fu sede della diocesi di Porto, considerata una delle più antiche della cristianità, le cui origini risalirebbero al 211, prima dell'editto di Costantino (314 d.C.). Il vescovo di Porto era un cardinale, secondo nella curia solo a quello di Ostia.

10. Pineta di Fregene

 

 

9. Oasi di Macchiagrande

11. Torre di Maccarese

 

12. Foce dell'Arrone

 

 

 

La pineta monumentale di Fregene risale al 1666, anno in cui papa Clemente IX ( al secolo Giulio Rospigliosi) ordinò di piantare i pini che tutt’oggi la compongono, con lo scopo di far assorbire l’acqua che stazionava in superficie.​

La torre costiera costruita nel XVI secolo, probabilmente sui resti di una precedente vedetta medievale, è un edificio con pianta quadrata di 11 metri di lato è alta poco meno di 20 metri.È ubicata sulla sponda sinistra del fiume Arrone poco distante dalla foce. Costituisce l’avamposto del castello di San Giorgio di Maccarese. La torre aveva la funzione di presidiare il corso d’acqua e di sorvegliare la costa per proteggere il territorio dai pirati turchi e barbareschi. 

Collocata sul litorale laziale del Mar Tirreno, dal 1996 fa parte della riserva naturale statale Litorale Romano e ospita numerose specie di uccelli acquatici, tra i quali il germano reale, l'alzavola e il cormorano, e della macchia mediterranea. Presenti inoltre l'istrice, il coniglio selvatico e numerose testuggini comuni, animale simbolo dell'oasi.

L'oasi Bosco Foce dell'Arrone si trova nel Comune di Fiumicino (Roma). L'area, di 40 ettari, conserva una delle zone costiere tirreniche laziali più intatte.

13. Ecomuseo del Litorale Romano Polo di Maccarese

 

 

13. Castello di S.Giorgio

14. Torre del Pagliaccetto

 

 

 

15 .Castello di Torrimpietra

 

 

La Torre del Pagliaccetto (anticamente Turris in Petra) faceva parte del sistema di vigilanza delle coste voluto dai Pontefici: essa era preposta al ricevimento delle segnalazioni dalla Torre Costiera di Palidoro (anch'essa tuttora esistente); in caso di sbarchi di pirati essa avvisava il complesso fortificato formato dall'attuale Castello di Torrimpietra e dal sovrastante abitato di Castiglione delle Monache.

Il Polo di Maccarese dell'Ecomuseo del Litorale Romano è stato inaugurato dalla CRT Cooperativa Ricerca sul Territorio nel maggio del 2010. E' situato all'interno del Castello di S.Giorgio.

Castello settecentesco, ma con origini medievali, la cui proprietà nei secoli è passata per le mani di numerose famiglie nobili, dagli Anguillara, ai Mattei, fino ai Pallavicini e Rospigliosi. E' oggi gestito dalla società Maccarese spa.

Il Castello di Torre in Pietra è un complesso architettonico di origine medioevale, con importanti testimonianze di architettura e pittura sei-settecentesche. il palazzo seicentesco, posto al centro del borgo all’interno del quale, salendo al piano nobile, si possono ammirare i magnifici affreschi, opera del pittore Pier Leone Ghezzi, che ha decorato le sale con una sequenza di paesaggi, trompe l’oeuil, scene religiose, figure di nobili e chierici, figure allegoriche, stemmi, ritratti di Cardinali e di Papa Benedetto XIII.
Davanti al palazzo un ampio cortile, in parte lastricato da basolato romano, conduce a due grandi giardini, ombreggiati da platani e pini secolari, con al centro un’antica fontana.

17. Testa di Lepre di Sotto

19. Borgo di Tragliata

 

 

16. Castiglione

18. Testa di Lepre di Sopra

 

 

 

Parte moderna dell'antico borgo, ripristinata negli anni 50 dall'Ente Maremma per insediarvi gli assegnatari dei terreni. Vi è stato installato un centro agroindustriale per le carni e per il latte ed è stata costruita una chiesa intestata a S: Pietro apostolo.

Situato alle porte di Roma, sorge su di un suggestivo sperone di tufo. Le sue origini storiche risalgono all'epoca etrusca, di cui rimangono tuttora intatti i blocchi delle mura perimetrali e i granai a imbuto. Oltre a questo la storia ha lasciato al Borgo di Tragliata anche la torre per gli avvistamenti dei Saraceni, che affianca i due casali secenteschi attualmente adibiti al pernotto dei nostri ospiti. Il borgo antico comprende due splendide chiese, una in stile barocco ed una di epoca medievale.​

Casale settecentesco nelle immediate vicinanze del Castello di Torrimpietra appartenuto alla famiglia Falconieri. Sulla facciata centrale del casale più grande è incassata sul muro un'epigrafe che recita "Horatius Falconieri MDCCXXXVIII".

Borgo di origine medievale del latifondo Doria Pamphili, precedentemente appartenuto alle famiglie dei Normanni e degli Anguillare, originariamente menzionato col nome di Testa Leporis.

21. Tragliatella

23. Borgo di Palidoro

 

 

22. Castel Campanile

 

 

 

20. Torre del Pascolaro

Nel 1019 l'area venne menzionata da papa Benedetto VIII col toponimo Palitorium. Nel 1480 la comunità di Roma menziona un castrum presente nell'area. La tenuta, composta dai tenimenti di Palidoro, Sant'Angelo e Castel Lombardi[3], fu di proprietà della famiglia Muti, e in seguito dal XVII secolo della famiglia Peretti, che la cedette infine all'arcispedale di Santo Spirito in Saxia di Roma.

Le prime notizie del territorio si hanno nel 1239 in una bolla di papa Gregorio IX quando il Castrum Campanilis viene elencato tra le dipendenze del vescovo di Porto e Santa Rufina, successivamente appare come appartenente, tra le altre tenute dei dintorni, alla potente famiglia romana trasteverina dei Normanni-Alberteschi che lo tennero fino all'estinzione di questi negli Anguillara. All'interno della tenuta è presente il Castellaccio, avanzi di una struttura fortificata da riferire al castrum novum edificato dai discendenti di Alberto dei Normanni nel XIII secolo.​

Torre di avvistamento del XIII secolo, collegata visivamente con i borghi di Tragliata e di Castel Campanile. Oggi è parzialmente distrutta.

Piccolo borgo agricolo sorto sui resti di una antica villa romana. Dal Catasto Alessandrino si conosce l'esistenza in loco di un "Casal di Civitella" munito di una torre di tre piani. Fa parte del complesso anche una piccola chiesa intitolata a S. Francesco d'Assisi, che all'origine doveva essere una cappella appartenuta alla famiglia Locatelli. L'Ente Maremma ripristinò i casali e la chiesa per gli assegnatari dei terreni facenti parte della riforma fondiaria.

25. Torre Perla

24. Rovine di Statua

La torre conosciute anche come Torre di Palidoro, è una torre a pianta quadrata e alta circa 20 metri, risale al periodo delle invasioni saracene e fu costruita sui ruderi di una villa romana. Facente parte di un gruppo di torri costiere, erette tra l'VIII e il IX secolo, serviva ad avvistare l'avvicinarsi delle navi nemiche via mare.[1] La torre fu restaurata tra il 1562 e il 1563 per conto dell'arcispedale di Santo Spirito in Sassia, donandole l'aspetto attuale.[2]

Nei pressi della torre avvenne la fucilazione del vicebrigadiere dell'Arma dei Carabinieri Salvo D'Acquisto, medaglia d'oro al valor militare, il 23 settembre 1943.

Rovine del Castello medievale di Statua.